La Fidas è una federazione che agisce nell'interesse delle associazioni federate, rispettando le singole autonomie amministrative e gestionali, cura il coordinamento a livello nazionale e garantisce un apporto qualificato ad ogni iniziativa socio-politica ed umana, che impegna il volontariato italiano del sangue. Partecipa, si aggiorna ed informa sulle novità legislative, scientifiche e sanitarie, che riguardano i donatori ed il servizio trasfusionale.

Storia della Fidas

Nel 1959 a Torino con atto notarile, Cesare Rotta dell' Associazione Donatori sangue Piemonte, Giovanni Faleschini dell' Associazione Friulana, Giobatta Ottonello dell'Associazione Ligure, Domingo Rodino di Cairo Montenotte e Luigi Marenco di Ovada costituirono la Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue - FIDAS.
Motore dell'iniziativa fu il Prof. Dogliotti (foto di sinistra) che nell'immediato dopoguerra, fondò il gruppo Provinciale di Torino e diede poi vita all' Associazione Piemonte.
L'idea di una Federazione delle Associazioni Donatori di sangue autonome ed indipendenti, si manifestò  a seguito degli incontri avvenuti tra rappresentanti di Associazioni della Liguria e del   Piemonte i quali inizialmente intendevano studiare la possibilità di realizzare un' unione ligure piemontese, col preciso scopo di collaborare per una migliore organizzazione del sistema trasfusionale delle due regioni.Si interpellarono anche gli Esponenti di Associazioni di altre regioni, i quali, consapevoli della necessità di riunire e coordinare l'attività di numerosi gruppi autonomi e di tutelare gli interessi morali degli stessi attraverso un organismo che li rappresentasse tutti, dimostrarono vivo interesse al progetto.
Una lunga serie di incontri condotti da una Commissione interregionale formata da Rappresentanti della Liguria, del Friuli, degli Abruzzo, della Toscana, della Lombardia, dell' Emilia e del Piemonte, esaminò le caratteristiche e l'organizzazione delle varie Associazioni, i loro principi ed i loro obbiettivi, preparando le intese e lo statuto al quale tutti, condividendolo, avrebbero dovuto uniformarsi.Lo Statuto è basato su principi altamente liberali per quanto riguarda l'autonomia e l'indipendenza di ogni singola Associazione, pone tuttavia alle Federate l'accettazione di quei presupposti morali che sono indivisibili dai principi umanitari professati da soci donatori di sangue appartenenti alle medesime.Deve essere garantita la giusta destinazione del sangue offerto e deve essere evitata ogni speculazione che potrebbe essere fatta su di esso.
La FIDAS, fedele alla scelta dei suoi Fondatori, si ripromette di rappresentare tutte le Associazioni autonome ed indipendenti aderenti, in modo da contenere validamente aberrazioni di scopi e storture nel campo delle attività trasfusionali.Di fronte allo Statuto e all'opinione pubblica, i donatori di sangue, come dissero i Fondatori, debbono essere tutti uguali, perché se identico è il dovere che volontariamente si assumono di compiere, eguale deve essere il riconoscimento nei loro confronti.
Il professor Cesare Rotta fu il primo Presidente Nazionale della Federazione.


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